Skip to content Skip to footer

I Soldi Sul Conto Sono Veramente Tuoi?

Affrontiamo un tema di grande importanza: la titolarità delle somme in un conto cointestato.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fatto luce su questo argomento, evidenziando aspetti cruciali da considerare.

La cointestazione di un conto corrente è una pratica comune, soprattutto tra coniugi o familiari, per facilitare la gestione condivisa delle risorse finanziarie. Tuttavia, è fondamentale comprendere che la cointestazione non implica automaticamente la contitolarità delle somme depositate.

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1643 del 23 gennaio 2025, ha affrontato un caso emblematico. Una ex moglie aveva ottenuto un decreto ingiuntivo per il pagamento di circa €202.967, sostenendo che l’ex marito avesse prelevato dal loro conto cointestato una somma di sua esclusiva proprietà.

L’ex marito si era opposto, affermando che quelle somme gli spettassero almeno al 50%, in virtù della cointestazione del conto.

Il Tribunale aveva parzialmente accolto la domanda, riducendo l’importo dovuto dall’ex marito a €176.731. La Corte d’Appello aveva ulteriormente ridotto la somma a €47.617, ritenendo che l’importo prelevato fosse contitolarità dei coniugi, perché proveniente da un precedente conto cointestato.

La Cassazione ha ribaltato la decisione, stabilendo che la Corte d’Appello aveva errato nel considerare solo la cointestazione e non la reale titolarità delle somme prelevate. In altre parole, la cointestazione di un conto corrente non implica automaticamente la contitolarità delle somme in esso depositate.

È stato stabilito che se una somma proviene da un titolo intestato a una sola persona, questa ha diritto a rivendicarne l’esclusiva proprietà, anche se viene poi depositata su un conto cointestato.

Pertanto, chi preleva dal conto senza autorizzazione dell’altro intestatario può essere obbligato alla restituzione se non dimostra di avere diritto alle somme prelevate.

Questo principio è di fondamentale importanza per chiunque abbia o intenda aprire un conto cointestato. È essenziale essere consapevoli che le somme depositate potrebbero non essere automaticamente al 50% per ciascun intestatario.

Conta l’origine del denaro: se proviene da un bene o un titolo di proprietà esclusiva di uno solo dei cointestatari, può essere considerato di sua esclusiva pertinenza.

La presunzione di contitolarità delle somme su un conto cointestato, prevista dall’articolo 1854 del codice civile, può essere superata dalla prova dell’originaria titolarità esclusiva dei fondi conferiti, anche attraverso titoli di credito.

Questo significa che l’intestazione esclusiva di un assegno circolare conferisce al prenditore la titolarità piena ed esclusiva delle somme in esso incorporate, a prescindere dalla provenienza delle somme che hanno costituito la provvista per la sua emissione.

Un dovuto ringraziamento va fatto all’avvocato Francesco Frigieri, nostro amico e collaboratore, senza il quale la realizzazione di questo video non sarebbe stata possibile.

Lascia un commento

×