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Testamento e Diseredazione: Come Funziona e Cosa Devi Sapere!

Oggi parleremo di un argomento molto importante e spesso poco conosciuto: il testamento e la diseredazione. Questo tema è stato approfondito nell’articolo “Testamento e diseredazione: cosa sapere?” pubblicato su PatrimoniaHub.

Partiamo dalla definizione di testamento. Il testamento è un atto unilaterale e revocabile con cui una persona dispone delle proprie sostanze per il tempo successivo alla propria morte. La diseredazione, invece, è l’atto con cui il testatore esclude uno o più eredi legittimi dalla successione.

La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 18570 dell’8 luglio 2024, ha chiarito i criteri di interpretazione del testamento, confermando che, in mancanza di chiarezza, si possono considerare elementi esterni come la cultura, la mentalità e l’ambiente di vita del testatore per capire la sua reale volontà.

L’interpretazione del testamento segue le regole dell’ermeneutica dei contratti. Ma cos’è l’ermeneutica dei contratti? In parole semplici, è l’insieme delle tecniche e dei principi utilizzati per interpretare il significato delle clausole di un contratto. In pratica, si cerca di capire cosa le parti hanno realmente voluto dire con le loro parole, analizzando il contesto e le intenzioni.

Un altro concetto importante è la natura unilaterale dell’atto “mortis causa”. Un atto “mortis causa” è un documento che produce effetti solo dopo la morte del suo autore. La natura unilaterale significa che il testamento è valido anche senza il consenso o la conoscenza degli eredi o di altri soggetti. È una decisione presa da una sola persona, il testatore, che dispone dei suoi beni per il futuro.

Per i concetti che abbiamo appena spiegato, in alcuni casi, il giudice può attribuire alle parole un significato diverso da quello tecnico e letterale, purché sia coerente con la reale intenzione del testatore. Ad esempio, un termine che potrebbe sembrare negativo potrebbe essere interpretato diversamente in base al contesto culturale e personale del testatore.

Un caso interessante è stato quello in cui un termine sardo è stato interpretato erroneamente come negativo. La Corte ha stabilito che si trattava di un mero errore ortografico, sottolineando l’importanza di considerare il contesto culturale e linguistico del testatore.

È importante sapere che un testamento può avere un contenuto meramente diseredativo. Questo tipo di testamento ha una sua utilità concreta soprattutto quando la diseredazione colpisce soggetti che altrimenti sarebbero destinati a succedere per legge al testatore.

La diseredazione può essere utile per evitare che determinate persone, che il testatore non vuole come eredi, possano vantare pretese sui beni ereditari. Tuttavia, è fondamentale che la volontà del testatore sia espressa in modo chiaro e inequivocabile, ma attenzione, non possiamo diseredare un erede legittimo a piacimento.

Esistono casi specifici in cui un erede legittimo può essere diseredato. Secondo il Codice Civile italiano, un erede può essere escluso dall’eredità se è stato dichiarato indegno a succedere. Le cause di indegnità includono atti gravi come aver volontariamente ucciso o tentato di uccidere il genitore, aver commesso reati gravi contro il testatore o aver fabbricato un testamento falso​

Un’altra causa di diseredazione è l’aver indotto il testatore, con dolo o violenza, a fare, revocare o mutare il testamento. Inoltre, chi ha soppresso, celato, o alterato il testamento può essere diseredato. Queste disposizioni hanno lo scopo di proteggere la volontà del testatore e garantire una successione equa​

Se un erede legittimo viene escluso senza che ci siano i requisiti previsti dalla legge, come l’indegnità, egli ha il diritto di impugnare il testamento. Gli eredi legittimi non possono essere esclusi completamente, poiché hanno diritto a una quota legittima dell’eredità. Se esclusi ingiustamente, possono agire con l’azione di riduzione per ottenere la loro parte​

L’azione di riduzione è uno strumento legale che permette agli eredi legittimi di contestare un testamento che viola i loro diritti. Attraverso questa azione, gli eredi possono ottenere la restituzione della quota legittima, garantendo che la volontà del testatore rispetti i limiti imposti dalla legge​

È fondamentale che l’azione volta a dichiarare l’indegnità di un erede sia avviata entro dieci anni dalla morte del testatore. Se l’indegnità viene accertata, l’erede indegno dovrà restituire l’eredità e i frutti dei beni ereditari. In questo modo, l’eredità verrà ridistribuita tra gli altri eredi legittimi​

Ringraziamo PatrimoniaHub ed il nostro amico e collaboratore Avv. Francesco Frigieri per il materiale fornito, che ci ha permesso di creare questo video. Se avete domande su come gestire il vostro testamento o la diseredazione, non esitate a lasciare un commento. Saremo felici di rispondere e di aiutarvi a capire meglio questi concetti.

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