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Il pignoramento dell’immobile: si può evitare?

Siete pronti per scoprire un aspetto importante riguardante la gestione del patrimonio condiviso tra coniugi?

Quante volte avete sentito parlare del pignoramento di un immobile in caso di debito di uno solo dei coniugi?

E cosa succede se un bene in comunione viene conferito in un fondo patrimoniale?

Oggi affronteremo queste domande e vi sveleremo le implicazioni di una recente sentenza della Corte di Cassazione.

Oggi affronteremo una recente sentenza della Corte di Cassazione che riguarda il pignoramento di un immobile appartenente alla comunione legale.

Oggi, analizzeremo un articolo scritto dall’Avv. Francesco Frigieri sul sito Patrimonia Hub. L’articolo discute la sentenza n.9536 depositata il 7.4.2023 della Corte di Cassazione. Questa sentenza ha sollevato una questione interessante riguardo al pignoramento di un immobile nella comunione legale.

Secondo la sentenza, è stato stabilito che l’intero bene immobile della comunione legale può essere pignorato anche se il debitore è solo uno dei coniugi. Ciò significa che non si possono formare quote, neppure presuntive, pari al 50%. L’orientamento consolidato sostiene che l’espropriazione di un bene in comunione, per crediti personali di uno solo dei coniugi, deve riguardare il bene nella sua interezza e non solo per metà.

Inoltre, la Corte di Cassazione ha chiarito che l’azione revocatoria intentata dal creditore di uno dei coniugi nei confronti di un bene conferito in un fondo patrimoniale della comunione legale deve essere rivolta contro entrambi i coniugi. Ciò significa che l’azione revocatoria è funzionale all’espropriazione forzata, che deve riguardare l’intero bene.

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