L’impegno di costruire una società più equa, attraverso l’abolizione delle diseguaglianze, passa attraverso la parità di genere.
La Corte dei conti Europea la definisce come uno dei valori fondamentali dell’Unione ed è anche ampiamente riconosciuta come importante fattore trainante della crescita economica.
“Integrare la dimensione di genere” significa promuovere attivamente la parità tra uomo e donna in tutte le fasi e in tutti i settori dell’elaborazione e dell’attuazione delle politiche. Coraggio, forza e dedizione conducono le persone a realizzare i propri traguardi.
Guardiamo al futuro come un’occasione per rendere realistico questo obiettivo senza distinzioni di genere.
Il titolo di questo video introduce un argomento a noi molto caro, il Women Empowerment.
Secondo l’European Institute for Gender Equality (EIGE), con l’espressione “empowerment of women” si intende il processo in base al quale le donne conquistano potere e controllo sulla propria vita. In altre parole, è la capacità delle donne di autodeterminazione e quindi di compiere scelte autonome in ogni ambito.
Prima di tutto dobbiamo individuare le cinque componenti dell’emancipazione femminile che questo istituto ha definito:
* la nostra autostima
* il nostro diritto di fare e determinare scelte
* il nostro diritto di avere accesso a opportunità e risorse
* il nostro diritto di avere il controllo sulla nostra vita, sia in ambito familiare, sia la di fuori di esso
* la nostra capacità di influenzare la direzione del cambiamento per contribuire a creare un ordine sociale ed economico più giusto a livello nazionale e internazionale.
Nello specifico, il termine “empowerment” significa “attivazione delle proprie risorse”, “autodeterminazione” “scelte consapevoli”, “presa di coscienza”. Quando è riferito alla condizione femminile, viene utilizzato per indicare un processo che va inevitabilmente ad incidere sulle relazioni di potere, sia a livello sociale, sia a livello personale.
Con “empowerment femminile” si indica un percorso attraverso cui perseguire l’uguaglianza di genere, così come ribadito anche all’interno dell’Agenda 2030, che è sempre più argomento dibattuto all’interno delle nostre considerazioni e dei nostri appuntamenti.
Il percorso verso l’empowerment femminile, è declinato nel GOAL n. 5 “parità di genere” nell’ Agenda2030 in obiettivi chiari finalizzati al superamento degli attuali vincoli, per consentire alle donne e alle ragazze di avere voce in capitolo e di essere attrici a parità degli uomini nel processo decisionale relativo al cambiamento climatico e alla sostenibilità ed è essenziale per lo sviluppo sostenibile e per una maggiore uguaglianza di genere.
Le soluzioni devono integrare una prospettiva di genere nelle politiche e nei programmi di riduzione del rischio climatico, ambientale e della prevenzione delle catastrofi; supportare e sostenere le battaglie delle le donne ambientaliste che difendono i diritti umani; essere a fianco delle donne e delle ragazze e delle loro organizzazioni; rafforzare la prevenzione, la risposta e il recupero dalla violenza sessuale e di genere e migliorare ed investire in statistiche e dati specifici di genere per amplificare la relazione tra genere e clima.
Istruzione, formazione, autostima, fiducia in sé stesse sono elementi fondamentali per acquisire consapevolezza e avere così la possibilità di ampliare lo spettro delle scelte che le donne hanno a disposizione, in modo da contrastare la disparità di genere.
“Non ci può essere istruzione di qualità, equa e inclusiva senza parità di genere e viceversa. Questi due goal sono come due danzatori di tango, distinti ma talmente affiatati da sembrare un’unica cosa”. E all’interno dell’istruzione e della formazione non può mancare l’educazione finanziaria, indispensabile per l’inclusione sociale, lavorativa e per l’indipendenza economica.
Per l’appunto, un ruolo fondamentale è svolto dall’educazione finanziaria.
Proprio per tali ragioni, riteniamo che, il ruolo dei consulenti finanziari possa aiutare a creare un livello di consapevolezza e di gestione delle proprie finanze che avvicini le donne a un mondo in cui la loro presenza, se rapportata a quella degli uomini, è ancora contenuta.
Infatti, in un’indagine fatta nel 2020 da Global Thinking Foundation, con il contributo di Powderly, su un campione di 1.000 donne italiane, estesa da nord a sud, ha rilevato che “quasi il 50% delle donne italiane non sa quanto costa un conto corrente e il 14% non ne ha uno, nemmeno cointestato, il 68% possiede dei risparmi, ma il 56% li lascia sul conto corrente perché non sa come investirli e il 19% li tiene addirittura in casa.
Anche dal punto di vista assicurativo e previdenziale, la situazione non è migliore: il 21% del campione ignora cosa sia la previdenza complementare e quasi la metà (circa il 45%) non ha alcuna forma di tutela assicurativa contro gli imprevisti.
Alla luce di questo contesto, emerge come sia necessario nell’esercizio della professione del consulente finanziario, coinvolgere sempre più e avere come referenti, nei vari incontri con la clientela, le figure femminili. L’impegno è quello di stringere relazioni e fornire più informazioni possibili per avvicinare le donne al mondo degli investimenti finanziari, uno degli strumenti indispensabili per acquisire maggiore indipendenza.