Le biotecnologie hanno giocato e avranno un ruolo sempre più importante nel nostro futuro e continueranno a produrre innovazione, con la possibilità concreta di svolgere un ruolo significativo nel migliorare le condizioni di vita e creare un futuro sostenibile.
Lo sforzo nel trovare delle soluzioni terapeutiche e preventive alla diffusione del Covid-19 ha posto sotto i riflettori l’importanza ricoperta dalla biotecnologia. Gli esempi sono tangibili e vanno dal sequenziamento del virus, ai vaccini, agli anticorpi monoclonali. La farmaceutica sarà sempre più connessa alle biotecnologie, ma anche il settore agricolo e quello chimico. In base ai dati dell’OCSE, nel 2030 sarà biotech l’80% dei prodotti farmaceutici, il 50% di quelli agricoli, il 35% dei prodotti chimici industriali.
Che cosa è la biotecnologia?
Con la parola biotecnologia si “indica qualsiasi applicazione tecnologica che utilizza sistemi biologici, organismi viventi o loro derivati, per realizzare o modificare prodotti o processi per un uso specifico”, come definite dalla Convenzione sulla diversità biologica.
Nel 2009, le biotecnologie sono state definite dalla Comunità Europea tecnologie abilitanti e svolgono questo ruolo per tanti comparti industriali, “fornendo attraverso le loro innumerevoli e diverse applicazioni risposte a molteplici esigenze sempre più urgenti della società moderna a livello di salute pubblica, cura dell’ambiente, agricoltura, alimentazione, sviluppo sostenibile”.
Ma cosa comprende la biotecnologia?
Può essere divisa in due grandi macroaree:* la biotecnologia tradizionale e* quella avanzata o innovativa.
La prima riguarda le tecnologie produttive che usano, in particolare, organismi viventi come i batteri, i lieviti, gli animali o i vegetali usati dall’uomo da migliaia di anni. Esempi concreti della biotecnologia tradizionale sono il pane e il vino, il primo, risultato della fermentazione del lievito e il secondo dell’uva.
La biotecnologia avanzata è invece relativa alle innovazioni che sono state realizzate grazie alle scoperte del DNA e delle modalità con cui ne è possibile la modifica, a quelle nel campo biochimico e della biologia molecolare.
Si sono sviluppate, negli anni, diverse biotecnologie che, in base agli ambiti di azione, vengono distinte dall’uso di diversi colori.
Le principali sono le seguenti:* la biotecnologia rossa viene utilizzata per i processi medici, per le cure genetiche attraverso manipolazioni genomiche e per creare organismi finalizzati alla produzione di antibiotici;
* la biotecnologia verde viene utilizzata per orientare i processi agricoli con diversi obiettivi tra cui espandere soluzioni più rispettose dell’ambiente, ad esempio, per trovare un modo per eliminare la necessità di pesticidi;
* la biotecnologia bianca viene utilizzata e applicata nelle industrie e nei suoi processi. Le principali applicazioni in questo settore prevedono l’utilizzo di enzimi per accelerare le reazioni chimiche e a migliorarne la resa;
* la biotecnologia gialla si occupa di studiare gli alimenti, la loro composizione e le loro proprietà, con particolare interesse verso la salute umana e animale;
* la biotecnologia grigia si occupa della salvaguardia e della tutela dell’ambiente e della biodiversità;
* la biotecnologia blu si occupa di controllare gli organismi marini e acquatici.
Le biotecnologie sono poi, a loro volta, una delle importanti leve innovative della bioeconomia, in campo agricolo, industriale ed ambientale. Essa comporta l’utilizzo di risorse biologiche rinnovabili dalla terra e dal mare, come colture, foreste, pesci, animali e microrganismi per produrre cibo, materiali ed energia.
Secondo stime dell’Unione europea, “ogni euro investito nella bioeconomia genererà un valore aggiunto di 10 euro nell’arco dei successivi 10 anni. Non solo: si stima anche che ogni occupato nel settore biotech generi altri 5 occupati nei settori dell’indotto; nei settori tradizionali il rapporto è ridotto, da 1 ad 1,5. Numeri che confermano le grandi potenzialità di questa tecnologia anche in termini di opportunità economiche, di crescita e di occupazione”.
Quali sono le dimensioni del mercato delle biotecnologie?
Secondo il nuovo rapporto di Grand View Research Inc. la dimensione del mercato globale delle biotecnologie dovrebbe raggiungere i 2,44 trilioni di dollari entro il 2028. Lo studio prevede un’espansione con un tasso di crescita annua composta – ovvero la crescita percentuale media in un determinato periodo di tempo, il conosciuto CAGR, del 15,83% dal 2021 al 2028.
I fattori che guidano il mercato includono le politiche governative a supporto, il lancio di prodotti nuovi e avanzati, robusti investimenti nel settore delle biotecnologie e la crescente domanda di biologia di sintesi, disciplina a metà strada tra l’ingegneria e la biologia indirizzata a costruire sistemi biologici artificiali combinando conoscenze in diversi ambiti. Questa tendenza è registrata anche in paesi in via di sviluppo quali la Cina e l’India.
Quali sono le opportunità di investimento?
L’ambito è decisamente ampio, perché l’impiego delle biotecnologie è vasto ed è proprio per questo motivo che diventa importante il ruolo del consulente finanziario nell’aiutare a identificare le strategie che possono diventare delle soluzioni di investimento.