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Salute e Sanità

Parlare di salute e sanità significa toccare argomenti all’attenzione di tutti. Ciò non è legato solo allo scoppio del Covid-19, ma alla consapevolezza crescente di prestare sempre più attenzione al nostro benessere.

Lo scoppio della pandemia ha fatto emergere, in modo eclatante, il nostro rapporto con la salute e le istituzioni che la governano. Le difficoltà incontrate nei mesi più difficili della diffusione del virus, hanno fatto emergere la necessità di modificare il rapporto con l’assistenza sanitaria, ma ci hanno fatto anche capire quanti progressi la scienza e la medicina stessa abbiano compiuto: in poco più di un anno è stato possibile realizzare un vaccino per contrastare la diffusione del virus. È stata una sorpresa?

Sì, forse per i tempi ristretti di realizzazione.

No, se solo si riflettesse sui progressi fatti in campo medico, che sono passati sottotraccia per i non addetti ai lavori.

Uno studio di Deloitte, “2021 Global Healthcare Outlook”, disegna un quadro che tiene conto degli effetti legati alla pandemia e della consapevolezza delle nuove sfide che si devono affrontare.
Secondo la nota società di consulenza, si è di fronte all’occasione di “meglio indirizzare il processo di trasformazione dei sistemi sanitari verso quelle aree ritenute più critiche: maggiore digitalizzazione, trasformazione del lavoro, sviluppo di una nuova patient experience, nuove collaborazioni, innovazione nei modelli di cura e maggiore consapevolezza dei cambiamenti socioeconomici in corso”.

Lo studio sottolinea come sia importante che vengano rinnovati i “i modelli di cura, tradizionalmente costruiti attorno a chi fornisce il servizio anziché all’utente finale, ai suoi effettivi bisogni e aspettative: si sono creati processi analogici, frammentati e ridondanti, che rischiano di trasformarsi in perdita di efficacia ed efficienza nell’erogazione stessa del servizio”.

Viene evidenziata l’importanza di mettere al centro del processo di cura il paziente e l’individuo, adottando una visione “olistica”, quindi a 360°, “allargando lo spettro dei servizi anche ad aree tradizionalmente escluse, come ad esempio quelle più “emozionali” e legate alla salute mentale, senza dimenticare anche quegli aspetti socioeconomici che sappiamo essere importanti, determinanti dello stato di salute delle persone: educazione, occupazione, alimentazione, inclusione sociale”.

Ciò che è importante, è iniziare a ragionare in termini di prevenzione e mantenimento del benessere della persona, grazie anche a servizi “sempre più personalizzati, in grado di dialogare anche con attori non tradizionali, dal settore retail ai luoghi di lavoro e alle scuole, coinvolgendo potenzialmente l’intera rete di relazioni che un individuo può instaurare per la gestione della propria salute: si tratta di un vero e proprio “ecosistema salute” allargato.

Per fa sì che ciò avvenga, è necessario un cambiamento di approccio, di mentalità, ma anche di rivedere gli strumenti che possono rendere possibile questo passaggio, grazie a “tecnologie digitali, automazione e nuovi modelli di collaborazione, che diventano strumenti a supporto della trasformazione a cui le organizzazioni sanitarie devono andare incontro”.

La tecnologia, ancora una volta, ha un ruolo fondamentale e la stessa Deloitte, disegna uno scenario per il 2040 in cui si afferma che, l’assistenza sanitaria, così come la conosciamo, non esisterà più. “La trasformazione digitale – resa possibile da dati condivisi, intelligenza artificiale e piattaforme aperte e sicure – determinerà gran parte di questo cambiamento”.

Ciò comporta il fatto che, se non sarà possibile eliminare le malattie, grazie alla scienza, ai dati e alla tecnologia, saremo in grado di identificarle prima, intervenire proattivamente e comprenderne meglio la progressione”. Tutto ciò, in un contesto dove le Nazioni Unite stimano che la popolazione mondiale, entro il 2050 raggiungerà la quota di 9,7 miliardi dagli attuali 7,7, e raggiungerà un picco di 11 miliardi a fine secolo. Durante questo periodo, la popolazione globale diventerà sempre più urbanizzata, mentre il numero dei bambini al di sotto dei 5 anni sarà superato dagli ultra 65enni.

Costoro, oggi, rappresentano la fascia d’età in più rapida crescita al mondo. A livello globale, per la prima volta nel 2018, gli anziani hanno superato numericamente i bambini al di sotto dei cinque anni, ed entro il 2050, supereranno gli adolescenti ed i giovani, tra i 15 ed i 24 anni. Ma parlare di salute e sanità, non può prescindere da affrontare temi quali quello dell’alimentazione e del benessere fisico, con una particolare attenzione ai cibi sani e prodotti in modo sostenibile.

Continua a seguirci e vedrai che nelle prossime settimane pubblicheremo un video proprio su questo tema, l’alimentazione sostenibile.

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