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Sovraindebitamento: Come Uscire dalla Crisi Grazie alla Legge Salva-Suicidi

Oggi parleremo di un argomento molto importante: la nuova procedura di liberazione dei debiti del debitore incapiente.

La nuova procedura di liberazione dei debiti del debitore incapiente è stata introdotta dal Codice della crisi e dell’insolvenza (D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14) per superare le limitazioni della precedente normativa, la L. n. 3/2012. Questa normativa non permetteva ai debitori privi di beni di accedere alle procedure di sovraindebitamento e quindi all’esdebitazione, lasciando molti senza soluzioni.

L’obiettivo principale del Codice della crisi e dell’insolvenza è allinearsi con la Direttiva Europea 1023/2019. Questa direttiva mira a permettere a ogni debitore di ottenere la propria esdebitazione, ovvero la liberazione definitiva dai debiti pregressi, consentendo così un “refresh” e un nuovo inizio. È una risposta significativa a un problema che affligge molte persone in difficoltà finanziaria.

La nuova procedura è dedicata specificamente ai debitori incapienti, ovvero coloro che non hanno alcun bene da liquidare per soddisfare i propri creditori. Questo è un passo avanti enorme, poiché consente anche a chi non possiede nulla di accedere all’esdebitazione, offrendo una vera seconda opportunità a chi è in difficoltà.

Vediamo ora i dettagli della procedura. Il debitore incapiente può accedere all’esdebitazione una sola volta nella vita, a meno che non vi siano nuove utilità sopravvenute entro quattro anni dal decreto del tribunale che concede l’esdebitazione. Questo meccanismo garantisce che i debitori non abusino della procedura.

Se, nei quattro anni successivi, il debitore incapiente acquisisce nuovi beni o redditi, è obbligato a utilizzarli per soddisfare almeno il 10% dei debiti rimasti. In questo modo, si garantisce che i creditori possano comunque ricevere una parte del dovuto, bilanciando le esigenze dei debitori con quelle dei creditori.

Un altro aspetto cruciale è la valutazione della meritevolezza del debitore. Il tribunale deve verificare che il debitore non abbia agito con colpa grave, malafede o compiuto atti di frode. Se viene riscontrata una qualsiasi di queste condizioni, l’accesso all’esdebitazione viene negato, garantendo che solo chi merita realmente possa beneficiare di questa opportunità.

La procedura inizia con la presentazione della domanda di esdebitazione al tribunale competente tramite l’organismo di composizione della crisi. La domanda deve essere corredata di tutta la documentazione necessaria e di una relazione dettagliata sulle cause dell’indebitamento. Questo passo è fondamentale per avviare il processo di liberazione dai debiti.

La relazione deve indicare se il soggetto finanziatore, nel concedere il finanziamento, ha tenuto conto del merito creditizio del debitore, valutando il suo reddito disponibile e garantendo che il debitore possa mantenere un tenore di vita dignitoso. Questo è importante per assicurare che il finanziamento sia stato concesso in maniera responsabile.

Il tribunale, valutata la meritevolezza e l’assenza di atti fraudolenti, emette un decreto che concede l’esdebitazione. Questo decreto è comunicato ai creditori, i quali possono proporre opposizione entro trenta giorni. Questo sistema garantisce che tutte le parti coinvolte abbiano la possibilità di esprimere le proprie posizioni.

Se i creditori propongono opposizione, il giudice convoca le parti per un contraddittorio e decide se confermare o revocare l’esdebitazione. Anche il debitore può fare reclamo se il tribunale nega l’esdebitazione. Questo processo assicura che le decisioni siano giuste e basate su una valutazione completa delle circostanze.

Un aspetto importante della nuova procedura è che i compensi per l’organismo di composizione della crisi sono ridotti della metà, rendendo la procedura più accessibile anche dal punto di vista economico. Questo rende possibile l’accesso all’esdebitazione anche per chi ha risorse limitate.

La procedura di esdebitazione prevede anche un controllo annuale delle condizioni economiche del debitore. Se ci sono sopravvenienze rilevanti, che eccedono quanto necessario per il sostentamento della famiglia, devono essere distribuite ai creditori. Questo meccanismo garantisce che eventuali miglioramenti nelle condizioni economiche del debitore siano equamente gestiti.

La nuova normativa prevede che il debitore incapiente possa beneficiare dell’esdebitazione solo una volta nella vita, salvo il caso di nuove utilità entro quattro anni. Questo limite è stato posto per evitare abusi e garantire che la procedura sia utilizzata solo in casi di reale necessità.

Un punto importante è che il debitore deve dimostrare di non aver compiuto atti di frode o malafede. Ad esempio, non deve aver assunto obbligazioni sapendo di non poterle adempiere o aver compiuto atti di disposizione patrimoniale fraudolenti. Questo controllo è essenziale per mantenere l’integrità della procedura.

Il tribunale deve anche verificare che il debitore non abbia assunto debiti in maniera sproporzionata rispetto alle proprie capacità patrimoniali. Se emerge che il debitore ha agito in modo irresponsabile, l’accesso all’esdebitazione può essere negato. Questo garantisce che solo i debitori che hanno agito in buona fede possano beneficiare della liberazione dai debiti.

Inoltre, il decreto del tribunale che concede l’esdebitazione deve indicare con quali modalità e in quale termine il debitore deve presentare la dichiarazione annuale nel caso in cui intervengano sopravvenienze rilevanti. Questo passaggio è cruciale per mantenere la trasparenza e l’equità della procedura.

Il decreto è comunicato al debitore e ai creditori, che possono proporre opposizione entro trenta giorni. In caso di opposizione, il giudice convoca le parti per un contraddittorio e decide se confermare o revocare l’esdebitazione. Anche il debitore può fare reclamo se il tribunale nega l’esdebitazione, garantendo così un processo equo e trasparente.

La nuova procedura rappresenta un’importante opportunità per i debitori incapienti, offrendo loro una seconda possibilità di ripartire da zero senza il peso dei debiti pregressi. È un passo avanti significativo per la giustizia economica e sociale nel nostro paese.

Grazie per aver seguito questo approfondimento sulla nuova procedura di liberazione dei debiti del debitore incapiente.

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