Torniamo a parlare di un tema fondamentale: le truffe online, qui in basso trovate il link al precedente contenuto sul tema. I tentativi di frode on line sono sempre più sofisticate, colpiscono chiunque, anche chi pensa di essere al sicuro. Conoscere queste minacce è il primo passo per difendersi e proteggere ciò che conta: i nostri dati, i nostri soldi, la nostra tranquillità.
Iniziamo dai download pericolosi. Basta un click su un link sbagliato o su un’email dall’aspetto innocuo per scaricare un software malevolo. Questi virus digitali sono progettati per rubare informazioni personali o per controllare a distanza il nostro computer o telefono. I truffatori usano siti finti, email-trappola o SMS che promettono giochi gratuiti o app spettacolari. Ma dietro, si nasconde una minaccia invisibile.
Come possiamo proteggerci? Innanzitutto, scarichiamo app e file solo da store ufficiali o siti affidabili. Un antivirus aggiornato può fare la differenza. Inoltre, non apriamo mai allegati o link ricevuti da mittenti sconosciuti, e facciamo backup periodici dei nostri dati. Anche un messaggio da un amico può essere infetto, se il suo dispositivo è stato compromesso.
Passiamo al ghost broking, ovvero la truffa delle polizze fantasma. I frodatori ti offrono assicurazioni a prezzi stracciati. Sembrano veri intermediari, ma non sono iscritti al Registro Unico degli Intermediari – il RUI. Così, pensi di essere coperto, ma in realtà, in caso di incidente o imprevisto, la polizza non esiste. E oltre al danno, ti ritrovi a pagare anche le conseguenze legali ed economiche.
Per tutelarti, controlla sempre sul sito ufficiale dell’IVASS se l’intermediario è iscritto al RUI. Non fidarti di chi comunica solo via chat o chiede pagamenti su carte prepagate. Pretendi sempre un preventivo scritto e verifica con la compagnia assicurativa. Ricorda: un’offerta troppo bella per essere vera, probabilmente è una truffa.
Un’altra truffa molto diffusa è il money muling. I criminali contattano le vittime con falsi annunci di lavoro, spesso tramite social network, e le convincono a movimentare denaro su conti bancari in cambio di una commissione. In apparenza è un lavoro semplice e ben pagato, ma in realtà stai riciclando denaro sporco per conto di un’organizzazione criminale, diventando complice, anche inconsapevolmente.
Fai sempre ricerche sull’azienda che ti offre lavoro. Verifica che sia registrata in Italia e diffida da chi ti chiede di trasferire soldi, specialmente se l’offerta arriva dall’estero. Non comunicare mai le coordinate del tuo conto a sconosciuti. E attenzione: chi ti promette guadagni facili, spesso vuole solo sfruttarti.
Parliamo ora del SIM swap. Il truffatore convince il tuo operatore telefonico a trasferire il tuo numero su una nuova SIM in suo possesso, con documenti falsi. A quel punto riceve i tuoi SMS, comprese le notifiche bancarie, e può operare sul tuo conto. Se all’improvviso il tuo telefono perde il segnale, potresti essere stato colpito.
In quel caso, contatta immediatamente il tuo gestore telefonico. Non spegnere il cellulare e monitora i tuoi conti per eventuali movimenti sospetti. Se ricevi un messaggio strano dal tuo operatore o dalla banca, verifica tutto. Se hai dubbi, meglio fare una chiamata in più che una denuncia in meno.
Il social engineering è una truffa basata sulla manipolazione emotiva. Il truffatore si finge una persona fidata – un collega, un operatore della banca – per farti abbassare le difese e convincerti a fornire dati sensibili. Usa paura, urgenza, fiducia. È una vera e propria strategia psicologica.
Proteggiti limitando ciò che pubblichi online. Controlla sempre l’identità di chi ti contatta, soprattutto se chiede dati o documenti. Se la situazione sembra sospetta, non avere fretta e non condividere nulla. La banca non chiederà mai via email o telefono le tue credenziali. Se lo fa qualcuno, è un truffatore.
Il vishing, invece, è la variante telefonica del phishing. Il truffatore ti chiama fingendosi un operatore bancario e con la scusa di un problema urgente cerca di ottenere PIN, codici o conferme di pagamento. Spesso sul display compare il numero ufficiale della banca, ma è solo un inganno.
Se ricevi una chiamata sospetta, non farti prendere dal panico. Chiudi e richiama tu il numero ufficiale. Mai dare PIN, codici o credenziali per telefono. Se hai dubbi o hai già fornito informazioni, contatta subito la banca e blocca le operazioni.
Parliamo ora della truffa degli acquisti online. I truffatori creano falsi e-commerce, spesso molto simili a quelli veri, e offrono prodotti a prezzi stracciati. Paghi, ma il prodotto non arriva mai. Oppure, peggio ancora, rubano i dati della tua carta durante il pagamento.
Prima di comprare online, fai ricerche sul venditore e leggi le recensioni. Usa solo siti noti e affidabili, con connessioni sicure. Non inserire mai dati della carta se il sito non richiede una verifica tramite impronta, SMS o notifica. E se un’offerta sembra troppo buona per essere vera, probabilmente lo è.
Le truffe sentimentali, invece, colpiscono i più vulnerabili. Un finto partner conosciuto online finge di provare affetto, ti chiede di spostarvi in privato, guadagna la tua fiducia e poi ti chiede soldi, regali o i dati delle carte. Un inganno che sfrutta le emozioni.
Non condividere informazioni personali con chi non conosci. Cerca le loro foto online per verificare se sono autentiche o già usate da altri. Attento a errori grammaticali, storie incongruenti, e soprattutto: non inviare denaro. Controlla il conto e, in caso di dubbio, contatta la tua banca.
Lo smishing è una frode via SMS. I truffatori fingono di essere la banca o un sito e-commerce e ti invitano a cliccare su un link per “verificare” un’operazione sospetta. Ma il link porta a un sito falso dove cercano di rubarti i dati. O peggio, ti chiamano con un numero contraffatto.
Anche se l’SMS sembra arrivare dalla tua banca, non fidarti se contiene link o ti chiede dati. Verifica sempre il numero di telefono con i contatti ufficiali. La banca non ti chiederà mai PIN o password via SMS. Se pensi di esserci cascato, agisci subito: blocca il conto e chiama l’assistenza clienti.
E infine, parliamo dello spoofing telefonico. Il truffatore si spaccia per la banca o la Polizia Postale. Sul display del tuo telefono compare un numero ufficiale, ma è un inganno. Ti racconta che qualcuno sta cercando di svuotare il tuo conto e ti invita a trasferire tutto su un “conto sicuro”. Peccato che quel conto sia proprio del truffatore.
Se ricevi una chiamata simile, non fare nulla. Non spostare denaro e non fornire informazioni. Chiudi la telefonata e contatta direttamente la tua banca usando i numeri ufficiali. Ricorda: nessuna banca ti chiederà mai di trasferire denaro per “salvarti il conto”.