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I Millenials Cinesi

I millennial cinesi sono circa 350 milioni, oltre il 25% della popolazione.

Hanno un livello di scolarizzazione superiore a quella della generazioni precedenti.

Il 25% è in possesso di una laurea triennale o superiore. Sono nativi digitali che trainano i consumi di una potenza economica mondiale che, secondo le stime del FMI, sarà l’unica grande economia a registrare una crescita positiva nel 2020.

I millennial sono i figli della generazione che ha portato la Cina ad essere l’attuale potenza economica.

A differenza dei loro genitori, godono di uno stile di vita più elevato e una migliore istruzione, hanno bisogni diversi e a cercano anche una nuova collocazione sociale.

Forse non hanno le stesse prospettive di un forte e repentino aumento della loro ricchezza come negli anni passati, ma sono diventati protagonisti a tutti gli effetti del nuovo tessuto economico del paese e sono motori di innovazione.

Da uno studio condotto da Goldman Sachs, il 70% dei millennial cinesi possiede già un’abitazione e dispone quindi di un reddito più alto rispetto ai giovani americani, sulle cui spalle gravano generalmente i prestiti universitari.

Sono stati cresciuti con l’obiettivo di concentrarsi nello studio, nel lavoro e guardano non solo al mercato domestico ma anche a quello estero.

Hanno una mentalità più aperta e internazionale, che trasmettono ai figli e per questo sono molto attenti al loro percorso educativo.

In loro si trova un mix di valori cinesi e occidentali perché, da nativi digitali, sono in stretto contatto con il mondo esterno che vogliono conoscere e visitare.

Numericamente sono una fetta importante della popolazione. In Cina, nel 2019, i millennial (detti anche generazione Y – coloro nati tra 1980-1994) e la generazione Z (coloro nati tra 1995-2009) costituiscono il 40% della popolazione.

Le loro abitudini e modi di vivere stanno condizionando profondamente alcuni settori dell’economia e, probabilmente, stanno cambiando gradualmente anche il paese.

Il  loro ruolo è importante sia per il presente sia per il futuro del paese. 

Assidui utilizzatori di internet, sempre legati ad uno smartphone attraverso il quale gestiscono le necessità legate alla quotidianità del vivere: fanno acquisti, cercano consigli e gestiscono una serie di servizi, anche per la cura personale. Hanno delle marcate preferenze in termini di consumi: aspirano a migliorare le loro condizioni di vita e nei loro acquisti si riflette anche uno spirito d’orgoglio nazionale.

Lo studio di Euromonitor International evidenzia come coloro che vivono nelle principali metropoli mostrano una spiccata inclinazione verso i prodotti premium; spendono soldi in attività di “auto-intrattenimento” e cercano prodotti e servizi di elevata qualità, in particolare per i bambini e gli animali domestici.

Amano il lusso e hanno anche un forte potere di acquisto perché, finanziariamente ed economicamente, si trovano in una condizione più solida dei loro alter ego occidentali.

Proprio per questo motivo hanno il potere di condizionare il mercato: la società di consulenza Bain stima che i consumatori cinesi rappresenteranno quasi il 50% del mercato globale del lusso: circa 374-386 miliardi di dollari, entro il 2025.La domanda di “luxury good” emerge anche nella crescente richiesta di prodotti di lusso di “seconda mano”.

Da alcuni sondaggi emerge che i millennial sono consapevoli di avere un futuro più incerto rispetto ai loro genitori nel raggiungere una serie di obiettivi materiali: lavoro, casa, pensione e così via.

La grande crisi finanziaria li ha colpiti in prima persona e gettato ombre sui loro progetti e forse per questo motivo sono molto attenti a pianificare.

Alcuni dati mostrano che coloro che hanno tra i 18 e i 34 anni allocano più soldi nei loro fondi pensione e a un’età più giovane rispetto ai loro predecessori.

Hanno una mentalità molto più globale e mostrano sensibilità verso temi quali la responsabilità sociale e l’ambiente nelle loro scelte di investimento.

Quando si tratta di fare delle scelte di investimento preferiscono farlo in prima persona, anche se il 65% degli affluent millennial dichiara di aver fiducia nei  financial advisor.

A differenza dei loro genitori che acquistavano polizze assicurative per proteggere la loro ricchezza e far in modo che i loro figli potessero ereditarla, i millennial sono  più interessati a polizze contro malattie gravi e invalidità. 

I millennial sono la fonte di consumo più grande al mondo e, per gli investitori, rappresentano una opportunità da cogliere.

Questa riflessione vale ancora di più per la Cina, anche in questo frangente, vista la capacità di ripresa che l’economia ha dimostrato dopo la pandemia e considerato il peso importante della generazione Y di influenzarne la crescita.

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