Oggi affrontiamo un tema di grande attualità: le polizze unit linked e le circostanze in cui può esserne dichiarata la nullità.
Le polizze unit linked sono prodotti assicurativi legati a fondi di investimento.
A differenza delle polizze tradizionali, il loro rendimento è collegato all’andamento dei mercati finanziari, trasferendo il rischio dell’investimento sull’assicurato.
Recentemente, il Tribunale di Roma, con la sentenza n. 19626 del 28 dicembre 2024, ha dichiarato la nullità di alcune di queste polizze.
Ma quali sono le ragioni di questa decisione?
Il tribunale ha rilevato che, in assenza di una garanzia di restituzione del capitale versato, le polizze unit linked assumono la natura di strumenti finanziari.
Di conseguenza, devono rispettare le normative previste dal Testo Unico della Finanza (TUF).
Una delle principali prescrizioni del TUF è la stipula di un contratto quadro tra l’intermediario e l’investitore.
Questo contratto deve definire:
Le modalità di acquisto e gestione dei prodotti finanziari sottostanti.
I diritti e gli obblighi delle parti coinvolte.
Informazioni chiare sui rischi legati all’investimento.
Nel caso esaminato, l’assenza di un contratto quadro ha portato il tribunale a dichiarare la nullità delle polizze.
Inoltre, l’emittente non aveva informato l’investitore su aspetti fondamentali, come l’illiquidità dei fondi collegati alle polizze, configurando un grave inadempimento.
Di conseguenza, il giudice ha condannato l’emittente a restituire all’investitore €50.419,50, corrispondenti al capitale investito, al netto di quanto già riscattato, oltre agli interessi legali.
Questa sentenza sottolinea l’importanza per gli operatori del settore di garantire la presenza e la regolarità del contratto quadro nei rapporti con i clienti.
Inoltre, evidenzia la necessità di fornire informazioni complete e trasparenti sulle caratteristiche e sui rischi dei prodotti finanziari-assicurativi.
