Oggi ci addentriamo in un tema delicato e complesso: gli aspetti fiscali dell’assegno di mantenimento e divorzile in Italia. Esamineremo in dettaglio le implicazioni fiscali che emergono in seguito a una separazione o divorzio, un processo che va ben oltre la sfera personale.
Cominciamo con il quadro generale. La fine di un matrimonio comporta non solo cambiamenti nella vita personale ma anche nell’ambito fiscale. L’assegno di mantenimento, che uno dei coniugi può essere tenuto a versare all’altro, è un elemento centrale in questo scenario.
L’assegno di mantenimento ha caratteristiche peculiari. Per il coniuge che lo versa, rappresenta un onere deducibile dal proprio reddito imponibile. Per il coniuge che lo riceve, costituisce, invece, un reddito imponibile.
Ma attenzione, non tutte le somme versate a titolo di mantenimento rientrano automaticamente in questa categoria. Per essere deducibili, devono essere stabilite da un giudice e corrisposte periodicamente.
E c’è di più. Se l’assegno è destinato al mantenimento sia del coniuge sia dei figli, la parte deducibile si dimezza. Questo perché le somme destinate esclusivamente al mantenimento dei figli non sono deducibili.
E non trascuriamo le spese per l’abitazione. Se il coniuge separato paga il canone di locazione o le spese condominiali per l’immobile in cui risiede l’altro coniuge, queste spese sono deducibili fino al 50%.
La documentazione gioca un ruolo cruciale. È essenziale conservare una copia della sentenza di separazione o divorzio e tutte le ricevute dei pagamenti effettuati per poter beneficiare delle deduzioni fiscali.
E non finisce qui. La legge italiana prevede anche la possibilità di dedurre gli assegni di mantenimento versati a favore dei figli maggiorenni non autosufficienti, a prescindere dalla loro età.
Inoltre, le spese straordinarie per i figli, come quelle mediche o educative, possono essere dedotte dal genitore che le sostiene, a condizione che siano state deliberate congiuntamente dai genitori o stabilite dall’autorità giudiziaria.
È importante anche considerare la situazione dei figli adulti che percepiscono un reddito. In questo caso, le somme versate a loro titolo non sono deducibili, a meno che non si tratti di figli non autosufficienti.
E per chiudere, un’osservazione sulle conseguenze del mancato o ritardato pagamento dell’assegno di mantenimento. Questo può comportare non solo sanzioni civili ma anche la perdita del diritto alla deduzione fiscale per il periodo di mancato pagamento.