Affrontiamo un tema fondamentale per il nostro Paese: l’educazione finanziaria in Italia e la sfida della longevità, cioè come prepararci a vite più lunghe e a carriere più frammentate imparando fin da giovani a gestire il denaro con metodo, consapevolezza e visione di lungo periodo. Parleremo di dati, pratiche concrete e degli strumenti educativi emersi al Salone del Risparmio 2025: l’obiettivo è trasformare la conoscenza in scelte sostenibili nel tempo.
Partiamo dal quadro demografico: viviamo più a lungo e questo è un successo sociale, ma comporta più anni da finanziare e proteggere. Senza competenze economiche di base, la maggiore aspettativa di vita può tradursi in vulnerabilità: pensioni insufficienti, spese sanitarie più elevate, necessità di assistenza di lungo termine. La longevità, quindi, chiede di anticipare decisioni come previdenza complementare, accumulo regolare e protezione dai rischi, altrimenti rischiamo di affidarci solo al caso.
Il nodo non è “sapere tutto di finanza”, ma possedere abilità quotidiane: distinguere bisogni e desideri, pianificare un budget, usare il credito con prudenza, investire in modo semplice e diversificato. È educazione civica applicata al denaro: un insieme di abitudini che riduce l’ansia e aumenta la libertà di scelta lungo l’intero arco della vita. In pratica, impariamo a costruire cuscinetti oggi per avere margine domani.
Con i giovani funziona quando partiamo dal concreto: paghetta con obiettivi, micro-budget mensili, un salvadanaio digitale che mostra i progressi, esempi di acquisti rimandati per centrare un traguardo più grande. La competenza nasce dall’esperienza: piccoli esperimenti ripetuti creano alfabetizzazione e fiducia. E quando arriva il primo stipendio, la transizione è naturale: si passa dal gioco alla vita reale senza brusche frenate.
Traduciamo l’educazione in azione: il PAC (Piano di Accumulo del Capitale) è una strategia alla portata di tutti. Con versamenti piccoli ma regolari sfrutti l’interesse composto – gli interessi che generano altri interessi nel tempo – e riduci il rischio di entrare sul mercato nel momento sbagliato. È come salire una lunga scalinata con passo costante: arrivi in cima meno affaticato e senza saltare gradini pericolosi.
Secondo tassello: il budget 50-30-20 (50% bisogni, 30% desideri, 20% risparmio e rimborso debiti). L’idea chiave è pagare se stessi per primi, destinando al risparmio una quota fissa appena entra il reddito. In parallelo, serve un Fondo d’Emergenza pari ad almeno 3-6 mesi di spese per assorbire imprevisti senza vendere investimenti in perdita. Non è rinuncia, è libertà: scegli tu, non l’urgenza.
Terzo tassello: la previdenza complementare. Aderire presto, sfruttare i vantaggi fiscali e – dove previsto – il contributo del datore di lavoro crea un secondo motore per il futuro. L’aritmetica del tempo è implacabile: ogni anno in più di contribuzione moltiplica il capitale finale e la rendita integrativa. A 25 anni sembra lontano; a 55, ti ringrazierai per quel passo anticipato.
Quarto tassello: diversificazione e orizzonte. L’asset allocation – la ripartizione tra azioni, obbligazioni, liquidità e strumenti alternativi – cambia con età e obiettivi: più crescita quando l’orizzonte è lungo, più stabilità quando si avvicinano spese e traguardi. Un ribilanciamento periodico – vendere ciò che è salito troppo e comprare ciò che è rimasto indietro – mantiene il rischio entro i binari giusti senza inseguire le mode.
Quinto tassello: protezione. La longevità aumenta la probabilità di spese sanitarie e di bisogni di Long-Term Care (LTC, coperture per non autosufficienza). Una piramide assicurativa ben costruita – prima i rischi gravi, poi i beni – impedisce che un evento avverso azzeri anni di risparmio. Proteggere oggi significa comprare tempo e serenità per domani.
Arriviamo agli strumenti educativi. Al Salone del Risparmio 2025 – organizzato da Assogestioni – abbiamo visto iniziative che portano la finanza dove stanno i ragazzi: corsi interattivi, EduCorner, contenuti on-demand, laboratori nelle scuole, materiali multimediali semplici e verificati. L’idea è ribaltare la prospettiva: non aspettare che i giovani cerchino la finanza, ma portare la finanza ai giovani, con linguaggi chiari e casi concreti.
E qui aggiungo un punto personale: io e Angelo siamo stati anche quest’anno al Salone del Risparmio 2025, come facciamo ogni anno per mantenere alto il nostro livello di preparazione. Dedichiamo stabilmente oltre 400 ore l’anno alla formazione – tra aggiornamento normativo, ricerca di mercato, pianificazione e strumenti didattici – per assistere meglio i nostri clienti ed essere sempre informati. La qualità del servizio nasce da studio, confronto e pratica costante.
Questo impegno formativo non è un fiore all’occhiello, è un cantiere permanente: aggiornarsi su previdenza, mercati, finanza comportamentale e sostenibilità ci permette di tradurre le novità in percorsi semplici per famiglie, professionisti e imprese. L’educazione finanziaria non è un evento, ma una competenza che richiede manutenzione periodica, come la salute.
Per genitori e scuole proponiamo un percorso in 5 mosse: (1) budget con obiettivi condivisi; (2) fondo d’emergenza; (3) PAC su strumenti diversificati a costi contenuti; (4) previdenza complementare con adesione precoce; (5) protezione sanitaria e LTC. È un telaio elastico che si adatta ai cambi di vita: lavoro, figli, casa, assistenza ai genitori, pensione.
Alle giovani generazioni diciamo: iniziate presto e spesso. La costanza batte il colpo di fortuna. Un piccolo piano ripetuto per anni costruisce risultati più solidi di un grande investimento occasionale. Gli errori tipici – rincorrere i trend, usare il credito per spese non essenziali, rimandare la previdenza – si riducono quando fissiamo regole chiare e misurabili.
A chi è già in età matura consigliamo di passare dalla logica del prodotto alla logica del piano: obiettivi, vincoli, orizzonte temporale e tolleranza al rischio. Il portafoglio diventa lo strumento per realizzare il progetto, non un elenco di sigle. Questo cambio di prospettiva riduce gli impulsi e aumenta l’aderenza alle scelte lunghe, le uniche che contano.
Sul territorio, portiamo format agili in biblioteche, associazioni e università: sessioni brevi, glossari minimi, casi pratici e micro-sfide mensili. L’obiettivo è democratizzare strumenti e linguaggi, evitando che l’educazione finanziaria resti privilegio di pochi. Quando la comunità si muove all’unisono, le competenze crescono più in fretta e diventano abitudini concrete.
La sfida della longevità è anche culturale: imparare a parlare di soldi senza tabù. In famiglia, condividere decisioni su spese grandi, piani di risparmio e protezione aiuta i più giovani a osservare coerenza tra parole e comportamenti. E rende più semplice affrontare i momenti difficili, perché il linguaggio comune è già stato costruito.
Per rendere operativo tutto questo proponiamo check-up annuali: rivediamo obiettivi, redditi, spese, rischi e, se serve, rimoduliamo asset allocation e coperture. È il nostro modo di trasformare i cambiamenti della vita in scelte consapevoli, passo dopo passo, senza strappi. Il percorso funziona quando è semplice da seguire e facile da misurare.
In sintesi: educazione finanziaria e longevità camminano insieme. La prima dà metodo alla seconda, la seconda dà senso alla prima. Iniziando presto, con strumenti semplici e con una guida preparata, la stabilità finanziaria lungo tutto l’arco della vita diventa un traguardo realistico. Non servono formule magiche, serve un processo affidabile.
Se questo contenuto ti è stato utile scrivi nei commenti quali temi vorresti approfondire – paghetta e carte per i ragazzi, scelta del fondo pensione, protezione LTC, come impostare un PAC. Se lavori in una scuola o in un’associazione e vuoi portare una sessione di educazione finanziaria nel tuo territorio, contattaci: prepariamo insieme un format con materiali aggiornati e verificati.
