Oggi vogliamo approfondire il questionario MiFID e spiegarne l’importanza per gli investitori. Cercheremo di semplificare l’argomento con esempi concreti e renderlo facilmente comprensibile, senza tralasciare alcuna informazione chiave.
Il questionario MiFID nasce dalla direttiva comunitaria MiFID, acronimo di Direttiva sui Mercati degli Strumenti Finanziari, che disciplina i servizi di investimento nei 30 Stati membri dell’Unione Europea. La direttiva MiFID I è stata in vigore dal 31 gennaio 2007 al 2 gennaio 2018, sostituita poi dalla MiFID II e dalla MiFIR.
Il questionario MiFID è uno strumento che gli intermediari finanziari usano per raccogliere informazioni sui clienti riguardo alla loro conoscenza in materia di investimenti, situazione finanziaria e obiettivi d’investimento. Serve per profilare il cliente e valutare l’adeguatezza degli strumenti finanziari offerti.
La MiFID prevede una protezione maggiore per gli investitori con minore conoscenza ed esperienza negli investimenti, i cosiddetti clienti retail, mentre gli investitori con maggiore conoscenza ed esperienza, i clienti professionali, ricevono una protezione minore.
Una delle principali novità della MiFID 2 è l’obbligo di far chiarezza sui costi dei servizi, che devono essere comunicati in modo esplicito e distinti in tutte le loro varie voci: costi del servizio, costi associati al prodotto e commissioni di retrocessione. Questa trasparenza si applica in tre momenti: informativa ex-ante, informativa una tantum su richiesta del cliente e informativa ex-post con cadenza almeno annuale.
Le nuove disposizioni della MiFID assicurano che i prodotti finanziari siano disegnati in base alle esigenze, predisposizione al rischio e conoscenze finanziarie del cliente. In altre parole, gli intermediari finanziari sono obbligati a proporre soluzioni finanziarie che rispecchiano le esigenze e le capacità di ciascun cliente.
La trasparenza della comunicazione riguarda tutte le fasi del rapporto con il cliente, che non riguarda solo il profilo del prodotto finanziario, ma i costi e gli oneri collegati al servizio di investimento o altri accessori ad esso legati. Queste informazioni devono essere presentate in forma aggregata, in modo che al cliente risulti chiaro il costo complessivo e l’impatto sull’investimento effettuato.
Il questionario MiFID raccoglie le informazioni dell’investitore in quattro ambiti: il livello di conoscenza ed esperienza finanziaria, gli obiettivi di investimento, la situazione finanziaria e le preferenze di sostenibilità.
Queste informazioni sono fondamentali per permettere alla banca di proporre gli strumenti finanziari più idonei al profilo del cliente e garantire un accesso adeguato ai vari prodotti.
Con le nuove regole della MiFID, i consulenti finanziari abilitati devono avere una forte preparazione, competenza e professionalità. Il loro ruolo si estende anche alla product governance e alla scelta degli strumenti finanziari più adatti ai clienti.
Il consulente è responsabile di conoscere i clienti, guidarli nella comprensione dei rischi e monitorare gli investimenti effettuati, nonché di collaborare con il produttore per assicurarsi che i prodotti finanziari siano adeguati al target market.
Compilare il questionario MiFID potrebbe sembrare una noiosa procedura burocratica, ma è fondamentale per gli investitori. Una corretta compilazione serve sia all’intermediario che al cliente, per ricevere proposte di investimento adeguate al proprio profilo.
Ricordate, quindi, di dedicare il tempo necessario alla compilazione del questionario MiFID e di consultare un consulente finanziario abilitato per una consulenza personalizzata e professionale.