La costruzione di un portafoglio finanziario è un processo che non può prescindere da due aspetti fondamentali: gli obiettivi e il tempo.
Prossimamente parleremo dei PAC – i piani di accumulo del capitale, una modalità semplice e flessibile per investire nel tempo, con gradualità, i propri risparmi, cogliendo le opportunità offerte dai mercati. A questo punto diventa però necessario riflettere su come costruire un portafoglio finanziario e quali sono le domande cui rispondere affinché ciò sia possibile.
Prima di tutto, è necessario chiedersi quale fine si voglia perseguire e coniugarlo con quelli che sono degli obiettivi di vita: si vuole proteggere il proprio capitale, si vuole trovare una modalità per accrescerlo per finanziare un progetto futuro, per avere la possibilità di una rendita futura?
Se il fine è proteggere il proprio capitale, presumibilmente è perché si deve rispondere a una necessità di breve periodo e non si vorrebbe che, quanto accumulato, possa essere intaccato dalle oscillazioni di mercato.
Queste ultime potrebbero far diminuire la somma investita e non rendere possibile l’utilizzo per cui è stata finalizzata. La possibilità di vederlo accrescere nel tempo, invece, ha come aspettativa quella di vedere aumentare la somma accantonata, con la consapevolezza che, per rendere ciò possibile, è inevitabile assumersi anche dei rischi.
Ci sono infine delle scelte di investimento indirizzate a generare una rendita di cui usufruire nel tempo.
In tutti e tre i casi, oltre a chiarire l’obiettivo che si vuole raggiungere, è fondamentale chiedersi quale sia l’orizzonte temporale più consono per soddisfare le proprie esigenze. In altre parole, è necessario che sia pianificato a monte che cosa si vuole raggiungere e in quale lasso di tempo.
In sintesi, si deve rispondere ai seguenti quesiti:
* quando avrò bisogno del capitale accumulato?
* per quali finalità?
* quali sono i rischi che si è disposti a correre?
Un confronto con il proprio consulente finanziario, anche con noi – chiamaci per ogni chiarimento di cui hai bisogno, potrebbe essere di grande aiuto per rispondere a queste domande, perché è d’ausilio per costruire un portafoglio d’investimento più adatto ai propri bisogni e disponibilità finanziarie.
Non esiste una soluzione che sia valida sempre e per tutti gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Non esistono soluzioni ideali, bensì decisioni che devono essere prese con responsabilità e coerenza.
Come avete capito non c’è la “formula magica” ma la definizione di un percorso.
Il percorso per l’investimento può essere quindi così definito:
1 – Obiettivi – “l’investitore dovrebbe definire i propri obiettivi d’investimento in modo da massimizzare la ricchezza attesa in un’ottica di portafoglio e non solo in funzione di punti di riferimento quali la ricchezza iniziale, lo stile di vita, il contesto sociale o i rendimenti storici”.
2 – Orizzonte temporale – “è il periodo di tempo per il quale si intende rinunciare alle proprie disponibilità finanziarie per investirle. Esso dipende dalle situazioni soggettive e dalle esigenze individuali e familiari”. L’orizzonte temporale dipende anche dall’età e dal grado di impazienza del singolo.
3 – Rischio e rendimento – “il rendimento è una grandezza facilmente misurabile; il rischio, invece, risulta difficilmente misurabile in quanto è una grandezza soggettiva la cui percezione è influenzata da molteplici fattori”.
Essi crescono insieme. “Le aspettative di rendimento devono essere realistiche e se si desidera che un investimento accresca il valore del capitale, e non ne protegga semplicemente il potere d’acquisto dall’inflazione, si deve essere pronti ad assumerci più rischi”. La propensione al rischio “rappresenta la disponibilità a sopportare perdite patrimoniali dovute all’andamento negativo del mercato”. Quanto più si è propensi al rischio, tanto più si è disposti ad accettare che l’investimento non consegua i risultati attesi.
Tutte le scelte di investimento vengono articolate nella costruzione di un portafoglio. Ciò significa definirne l’asset allocation, ovvero come destinare il capitale tra i diversi strumenti finanziari a disposizione, chiamati anche asset class, (azioni, obbligazioni, liquidità, mercati privati, etc.). In questa fase, la professionalità del consulente può essere determinante nell’individuare soluzioni in cui il rapporto rischio atteso/rendimento atteso sia in linea con le esigenze del cliente.
È un vero e proprio processo di personalizzazione del portafoglio. Definire l’asset allocation significa, di fatto, tracciare un perimetro all’interno del quale operare delle scelte o, in altre parole, stabilire qual è l’universo in cui investire. Una volta fatto ciò, il passo successivo è identificare non solo gli strumenti, ma anche le modalità con cui farlo: stili di gestione, aree geografiche, trend strutturali, e così via.
Poiché ciascuno di essi ha le proprie caratteristiche, averne piena conoscenza permette di costruire un portafoglio in linea con gli obiettivi prefissati. Anche in questa fase, il consulente, vista la sua competenza in materia, gioca un ruolo chiave, soprattutto nell’operare una diversificazione del portafoglio tra le diverse asset class a disposizione, al fine di ridurne la rischiosità. La diversificazione, quindi, può essere riassunta in questo motto: mai mettere tutte le uova in un solo paniere!
Perché è così importante diversificare? Perché se si utilizzasse uno solo strumento finanziario, si rischierebbe di essere legati al suo andamento e ciò può produrre dei risultati positivi, ma anche negativi.
Un portafoglio diversificato permette di dare più stabilità ai risultati ottenuti e incrementare le opportunità di rendimento. La presenza di uno strumento specifico, piuttosto che un altro, influenzerà anche il rapporto rischio /rendimento.
Ma attenzione! La diversificazione può avvenire con diverse modalità e va ricordato che non consiste solo nel mettere più prodotti finanziari all’interno di un portafoglio, ma conoscere la relazione che tra essi intercorre ed essere quindi consapevoli di quale sarà il comportamento di ciascuno in determinate condizioni di mercato.
In altre parole, investendo in classi differenti si può compensare l’eventuale andamento negativo di una componente con quello positivo di un’altra. E ancora una volta, il consulente finanziario può essere una valida figura professionale nel suggerire le migliori opportunità di diversificazione all’interno di un determinato portafoglio.
Investire i propri risparmi, avendone la debita cura, è una scelta responsabile, perché ha ripercussioni sulla vita e può condizionarne il futuro. Proprio per tale ragione, deve essere il risultato di una pianificazione.
Trovare una figura professionale che accompagni in questo percorso, può essere un grande aiuto per aver cura del proprio portafoglio e prendere delle decisioni in merito che non siano condizionate dalle oscillazioni dei listini di borsa.