I criteri “governance” dell’acronimo ESG si riferiscono alle regole, agli strumenti e ai processi con cui vengono prese delle decisioni all’interno di un’azienda, le modalità con cui sono prefissati gli obiettivi e il loro raggiungimento.
Concludiamo l’approfondimento delle componenti dell’acronimo ESG.“G” come “Governance”
Con “governance” si indicano i criteri con cui un’azienda si rapporta ai seguenti aspetti:
• pratiche di governo societarie
• politiche di remunerazione dei manager
• struttura del consiglio di amministrazione e di gestione
• comportamenti dei vertici e dell’azienda
• procedure di controllo
• conformità dell’azienda
• divulgazione delle informazioni
In sintesi, la governance nel contesto ESG riguarda come un’azienda è gestita e, nello specifico, fa riferimento a:
• l’attenzione della direzione e del consiglio di amministrazione verso gli interessi dei vari stakeholder (parti interessate), cioè dipendenti, clienti, azionisti, comunità in cui si trova (i.e.: che cosa restituisce alla comunità?)
• l’importanza della trasparenza finanziaria e contabile e l’informativa finanziaria completa
• il comportamento dei membri del consiglio di amministrazione nel rapporto fiduciario con gli azionisti e nell’evitare qualsiasi conflitto d’interesse
• la diversificazione e l’inclusione all’interno della dirigenza e dei membri del consiglio di amministrazione
• i parametri che determinano la remunerazione della dirigenza rispetto a quelli degli altri dipendenti
Ciascuna società può, poi a sua volta, decidere quali parti privilegiare all’interno delle proprie politiche di governance: gli azionisti, con le varie politiche indirizzate ad aumentare il valore delle azioni, o gli stakeholder cioè ciascuno dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o nell’attività di un’azienda.
Come si misura? Tenendo monitorati gli aspetti sopra esposti e valutando l’operato dell’impresa, fattori questi ultimi che sono seguiti con attenzione dagli investitori che, in base ad analisi fatte, sono disposti a pagare un premium per società con elevati standard di governance.
Gli attori principali della” governance”, ovvero del governo societario, sono tre: gli azionisti, il consiglio di amministrazione e la direzione aziendale.
A partire dal 2004 l’ordinamento italiano riconosce alle società la possibilità di scegliere tra tre modelli di governance:
• modello ordinario – prevede la presenza di un Organo di Amministrazione e un Organo di Controllo, ossia il Collegio sindacale (il più diffuso in Italia)
• modello dualistico – prevede la ripartizione dell’amministrazione della società tra due diversi organi: il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza
• modello monistico – la gestione è demandata a un organo unitario, il consiglio di amministrazione, al cui interno viene designato un comitato di controllo
Perché la governance è importante?
Perché il buon governo aiuta la crescita di un’impresa e la rende più efficace, così come perché un Paese funzioni è necessario che sia ben governato.
Guardare con attenzione al fattore “g” comporta analizzare come sono bilanciati i vari poteri all’interno di un’azienda, al fine di evitare forti concentrazioni del controllo in alcuni organi piuttosto che in altri.
La pandemia ha posto importanti sfide ai vari organi aziendali, consiglio di amministrazione in testa, nell’affrontare eventi e nell’assunzione di decisioni in lassi di tempi ristretti.
E’ proprio nella capacità di fornire risposte adeguate, come nel caso della recente crisi, che si misura la solidità di un’impresa ed è grazie alla governance che è possibile realizzare gli obiettivi legati alla sostenibilità.