Perché i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, i famosi SDG, sono il futuro in finanza?
Oggi parliamo dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’ONU.
I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile definiscono l’Agenda 2030 e sono un riferimento essenziale per definire le caratteristiche della crescita futura del nostro pianeta. Sono entrati a far parte delle politiche dei governi, degli enti pubblici e privati, delle aziende e guidano le scelte per la realizzazione di una crescita sostenibile.
Il 15 settembre 2015 l’Assemblea generale della Nazioni unite ha approvato l’adozione dell’Agenda 2030 intitolata “Trasformare il nostro mondo”, dove si identificano 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, a loro volta legati a 169 target.
Questi 17 obiettivi vengono definiti Sustainable Development Goals o SDG in forma abbreviata. Riguardano il benessere del pianeta e della sua popolazione. Interessano l’ambito sociale, economico e ambientale con la finalità di perseguire uno sviluppo sostenibile. Ogni goal ha obiettivi specifici da raggiungere.
Ma prima di tutto…. un po’ di storia
Le origini dell’Agenda 2030 risalgono al 1972, quando a Stoccolma si tenne la prima conferenza delle Nazioni unite sull’ambiente. Nel 1982, sempre l’ONU, creava la Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo, che portò a sviluppare e adottare il primo programma per l’ambiente e lo sviluppo nel 1992 al Summit della Terra tenutosi a Rio de Janeiro. Si è trattata della prima conferenza mondiale dei capi di Stato sull’ambiente, una pietra miliare!
Nel 2012 si è tenuto un altro incontro, sempre a Rio, da cui è emerso un documento in cui venivano delineate misure chiare e concrete per attuare uno sviluppo sostenibile, offrendo anche nuove linee guida sull’economia verde.
Nel 2013 è stato costituito un gruppo di lavoro, sempre all’interno dell’Assemblea dell’ONU, per identificare quali fossero gli obiettivi da perseguire, che sono stati successivamente formulati nei 17 punti che costituiscono gli attuali SDG.
Vi starete chiedendo, qual è la finalità di questi obiettivi?
Semplificando le parole del testo della risoluzione, l’Agenda è un programma d’azione “per le persone, il pianeta e la prosperità e persegue inoltre il rafforzamento della pace universale in una maggiore libertà”.
Essa riconosce “che sradicare la povertà in tutte le sue forme e dimensioni, inclusa la povertà estrema, è la più grande sfida globale ed un requisito indispensabile per lo sviluppo sostenibile”.
Gli obiettivi “mirano a realizzare pienamente i diritti umani di tutti e a raggiungere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze”. Le parole chiave sono: persone, pianeta, prosperità, pace e collaborazione. Il messaggio di fondo è che ciascun paese deve fare la propria parte per raggiungere questi obiettivi.
Quindi, perché gli SDG sono importanti?
I 17 obiettivi dell’Agenda 2030 sono stati sottoscritti da 193 paesi e sono diventati parte integrante delle agende dei governi mondiali, facendo da cornice anche ad altri accordi quali quello di Parigi 2015, per limitare il riscaldamento globale.
Nel caso specifico, l’accordo di Parigi si integra con lo SDG 13, relativo alla lotta contro il cambiamento climatico. Ma tutto ciò, non può essere raggiunto senza il fondamentale contributo del privato. Gli SDG sono quindi diventati anche un momento di confronto per le aziende che, all’interno di quadri programmatici nazionali e scelte individuali, hanno deciso di rivedere il proprio modello di sviluppo e di crescita. E secondo voi cosa hanno a che fare con la finanza?
Gli SDG sono un riferimento ormai imprescindibile per gli investitori che hanno deciso di abbracciare il tema della sostenibilità, con l’obiettivo di contribuire in modo fattivo e con impatto allo sviluppo, in un’ottica di remunerazione del capitale investito. Si traducono all’interno delle strategie di investimento in varie formulazioni tra cui, ad esempio, quella dei fondi tematici.
La finalità è di individuare aziende che sono impegnate a creare delle soluzioni sostenibili o che si stanno muovendo in tale direzione, con un modello di business strutturato in modo da perseguire questi obiettivi. Le modalità di declinazione degli SDG nelle scelte di investimento hanno poi delle connotazioni che vengono definite dalla tipologia di prodotto, che può accogliere uno o più temi all’interno dei 17 obiettivi.
Al fine di comprendere come ciò avviene, l’aiuto del consulente finanziario diventa cruciale, perché svolge un ruolo di guida nello scegliere gli strumenti che più rispecchiano le esigenze e i desideri del cliente, in modo da poter essere protagonista anche con i propri investitori nel percorso di cambiamento in atto.
L’investitore, nell’allocazione dei propri risparmi, può decidere di indirizzarli verso quei temi che ritiene siano prossimi al proprio modo di sentire o che abbiano maggiori potenzialità.
Possiamo quindi affermare che investire nella sostenibilità sarà uno dei principali trend, non solo per questo 2021, ma soprattutto per i prossimi anni, ponendo le basi per portafogli dinamici e performanti.