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Il Capitale Umano #2

Questi anni ci hanno fatto capire quanto sia importante avere un maggiore impegno nella cura del pianeta e, di conseguenza, anche dell’uomo. Per questo motivo, nella costruzione di un futuro sostenibile non può mancare una maggior attenzione del capitale umano.

Durante lo scorso incontro abbiamo affrontato il primo capitolo del capitale umano, argomentando del suo valore e della sua importanza. Se ti fossi perso la puntata, qui in alto trovi tutti i riferimenti per andare a rivederla.

Oggi vorremmo proporre ulteriori riflessioni su come la pandemia abbia portato a riscoprire l’importanza dell’uomo e di quelli che sono i suoi bisogni, anche di quelli più intimi. Rimettere l’uomo al centro delle strategie di investimento, significa andare a identificare quegli ambiti che sono legati ad aspetti sociali, ma anche di esperienza vissuta, all’interno dei quali un individuo interagisce con il contesto che lo circonda, trovando occasioni di crescita personale, apprendimento ed esperienze di vita.

La crisi Covid-19 ha fatto emergere, con più forza, le questioni sociali come, ad esempio, l’assistenza sanitaria, la cura della persona, la gestione delle risorse umane, l’importanza dell’educazione e anche di tutto ciò che, a causa delle restrizioni, è venuto a mancare e non è necessariamente legato al possesso di qualcosa. 

Ci sono state delle ricadute che hanno fatto venire a galla criticità quali la gestione del lavoro da remoto, le condizioni e il mantenimento dello stesso posto di lavoro. Si tratta di aspetti che, per essere affrontati, richiedono un ripensamento dei rapporti nell’ambito del mondo occupazionale e una ristrutturazione dei processi che li governano.

Si è anche scoperto come il tempo libero, la possibilità di viaggiare e di avere delle esperienze siano aspetti fondamentali che vanno ad alimentare il nostro stare bene.

In sintesi, investire sul capitale umano, da un punto di vista prettamente finanziario, significa guardare ai cambiamenti strutturali in corso e saperne cogliere la potenzialità, mettendo al centro l’individuo.

Ad esempio, l’istruzione rappresenta un ambito fondamentale cui fare riferimento, perché non può esistere una nazione forte se non si è investito nell’educazione di suoi cittadini. Inoltre, investire nell’educazione significa dare importanza alla crescita del paese.

Uno studio di City con Plan International, su un campione di otto paesi, rivela che, se alle ragazze adolescenti si consentisse di completare l’istruzione secondaria nelle economie emergenti, entro il 2030 aumenterebbe i livelli del PIL nazionale nelle economie in via di sviluppo in media del 10%.

Ma, parlando di istruzione, non si può ignorare che debba essere un processo permanente per cogliere i continui cambiamenti in atto, anche nel mondo del lavoro e, per far sì che ciò avvenga, occorre una digitalizzazione delle infrastrutture e dei processi che permettano di raggiungere tale obiettivo. La tecnologia diventa quindi uno strumento indispensabile per permettere una didattica a distanza e on-demand.

Ed è la stessa tecnologia che può migliorare le condizioni di vita, rendendo più fruibili una serie di servizi dedicati alla persona, come quelli sociosanitari, o permettere l’accesso ad altri che aiutino a gestire in modo più efficiente il tempo libero a disposizioni.

Gli esempi da elencare potrebbero essere molti altri e, proprio per questa ragione, un confronto con il consulente finanziario potrebbe aiutare a discernere quali temi l’investitore da un lato sente più vicini e, dall’altro, possono diventare dei veri e propri motori di crescita.

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