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La Cyber Security

Nella rivoluzione 4.0 la protezione dei dati e delle informazioni sono un imperativo che coinvolge diversi attori: le aziende, i governi e i cittadini.

Con il numero di cybercrime in aumento, diventa quindi necessario predisporre delle misure per garantire la sicurezza nazionale e quella personale.

Sul sito dell’Unione Europea che affronta il Next Generation EU, si parla di un piano pensato per “emergere più forti dalla pandemia, trasformare le nostre economie e società e progettare un’Europa che funzioni per tutti”.

Al suo interno la digitalizzazione e la cybersecurity sono due dei pilastri fondamentali.

La prima sta modificando la nostra attività lavorativa, di apprendimento, di socializzazione, di fruizione di servizi, di abitudini di consumo.

La seconda diventa un elemento imprescindibile in un mondo in cui, come ha dichiarato Margrethe Vestager, commissaria europea per la concorrenza “Dipendiamo sempre di più da infrastrutture ed applicazioni digitali, la cui sicurezza è imprescindibile per la società e l’economia di tutta l’Europa.

Per creare un ambiente online sicuro, in cui i cittadini possano esercitare i propri diritti e le proprie libertà fondamentali e in cui le imprese possano prosperare, dobbiamo poter disporre di tutti gli strumenti necessari e fare in modo che il settore della cybersecurity sia solido”.

Anche il nostro il PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), come richiesto dal Next Generation EU, dovrà contenere progetti legati al processo di digitalizzazione che, di conseguenza, riguarderanno anche la cyber security.

Ad entrambe, dovranno essere destinate almeno il 20% delle risorse previste.

Che cos’ è la cybersecurity?

“La cybersecurity è la prassi di proteggere i sistemi, le reti e i programmi dagli attacchi digitali.

Questi attacchi informatici sono solitamente finalizzati all’accesso, alla trasformazione o alla distruzione di informazioni sensibili, nonché all’estorsione di denaro agli utenti o all’interruzione dei normali processi aziendali”.

Queste sono le parole con cui Cisco, leader mondiale nei settori del networking e dell’IT, la descrive.

Con il termine “cyber” si fa riferimento alla cibernetica, alla realtà virtuale e ad internet, con “security” si indica la sicurezza da possibili attacchi.

Essa è uno strumento che serve a gestire i rischi, che siano questi di un’azienda, della pubblica amministrazione, di una banca o del nostro PC, tablet o smartphone.

Oggi più che mai, in un’era guidata dalla digitalizzazione, è indispensabile implementare delle misure di sicurezza che siano efficaci, sia per la sicurezza nazionale sia per quella personale.

La necessità di rendere le infrastrutture tecnologiche più forti e resilienti, insieme alla loro protezione, sono due condizioni indispensabili per proseguire il processo di digitalizzazione, che fa parte del nostro futuro.

Il compito è molto impegnativo perché, i dispositivi per sferrare degli attacchi che possano violare una rete, sono diventati sempre più sofisticati: gli hacker (queste persone che sono capaci di introdursi senza autorizzazione in reti protette di computer o di creare dei virus informatici) stanno diventando sempre più innovativi.

Purtroppo, i fenomeni di attacchi alla rete stanno diventando più frequenti e sono da considerare dei veri e propri crimini informatici o “cyber crime”.

In Italia, ad esempio, durante il 2020 sono aumentati i reati commessi attraverso il web e, gli episodi di frode informatica, sono saliti del 14,8% rispetto al 2020.

Insieme alla pandemia, sembra che un altro virus abbia colpito il territorio italiano e i bersagli sono stati i soggetti del circuito finanziario, del settore dei servizi pubblici essenziali e anche le strutture sanitarie: questi dati sono stati forniti dal capo della polizia, Lamberto Giannini, durante un’audizione di fronte alla commissione Affari Costituzionali della Camera il 26 maggio 2021.Un dato analogo emerge dal “Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia”, redatto dal Censis e Federsicurezza, secondo cui l’aumento del cybercrime è del 13,9% in più rispetto all’anno precedente per un totale di oltre 241.000 reati (nel 2010 erano stati poco sopra i 96.000).

Preoccupa il quadro che ne emerge: un italiano su tre (più precisamente il 31,3% del totale) non si sente sicuro quando fa operazioni bancarie online.

Uno su quattro (il 24,9%) ha paura di utilizzare i sistemi di pagamento elettronici per fare acquisti in rete.

Questi dati peggiorano con l’età e con il basso livello di istruzione.

Da queste considerazioni emergono due considerazioni.

La prima è legata all’importanza di gestire le proprie attività, anche personali, così come le proprie scelte di investimento, in un contesto sicuro e controllato e con partner affidabili.

La seconda è invece connessa all’opportunità di investire nella cybersecurity, da considerarsi un vero e proprio megatrend del prossimo futuro. 

Si tratta di un mercato che, secondo diverse società di ricerca, vale circa 1,4 miliardi di dollari e la cui crescita dovrebbe essere oltre il 10% all’anno nei prossimi cinque, dieci anni, alimentata sia dalla spesa delle aziende sia da quelle dei governi e anche dei singoli cittadini.

La domanda sarà guidata non solo dal processo di digitalizzazione, ma anche dalla necessità di sviluppare in modo continuo dei nuovi metodi di sicurezza, grazie all’evoluzione tecnologica.

Se hai dei dubbi o delle curiosità da approfondire contattaci, così potrai conoscere il merito di questo investimento, il cui valore sarà riconosciuto nei prossimi anni.

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