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Quando i Parenti Diventano Serpenti: l’erede pretermesso

Affrontiamo un argomento di grande rilevanza nel diritto successorio: l’erede pretermesso. In particolare, analizzeremo quali sono i momenti da considerare per determinare i valori patrimoniali quando un erede legittimario viene escluso dalle disposizioni testamentarie.

Per comprendere appieno la questione, è fondamentale definire chi è l’erede pretermesso. Si tratta di un erede legittimario, come un coniuge o un figlio, che è stato escluso dal testamento, non ricevendo nulla o una quota inferiore a quella di legittima prevista dalla legge.

Quando ciò accade, l’erede pretermesso ha il diritto di agire per la reintegrazione della sua quota di legittima. Questo processo implica la determinazione dei valori patrimoniali da considerare, ed è qui che diventa cruciale individuare i momenti temporali di riferimento.

La giurisprudenza ha chiarito che, per determinare l’asse ereditario e verificare l’eventuale lesione della legittima, è necessario procedere alla riunione fittizia dei beni. Questo significa sommare idealmente il patrimonio relitto, ossia i beni lasciati dal defunto al momento della morte, con le donazioni effettuate in vita.

Un aspetto fondamentale riguarda la valutazione di questi beni. La Corte di Cassazione ha stabilito che i beni relitti devono essere valutati al momento dell’apertura della successione, ossia al momento del decesso del testatore. Le donazioni, invece, vanno considerate nel loro valore al tempo della donazione, ma rivalutate al momento dell’apertura della successione.

Questo approccio garantisce una valutazione equa e attuale del patrimonio, assicurando che l’erede pretermesso possa ottenere la sua quota di legittima in base al valore reale dei beni al momento della successione.

È importante sottolineare che l’onere della prova, in caso di contestazione dei valori o delle donazioni, spetta a chi agisce per la reintegrazione della legittima. Pertanto, l’erede pretermesso dovrà fornire elementi probatori adeguati per dimostrare l’esistenza e l’entità delle donazioni o dei beni relitti.

In conclusione, la determinazione dei valori patrimoniali nella successione con un erede pretermesso richiede un’attenta analisi dei momenti temporali e una precisa valutazione dei beni, per garantire il rispetto delle quote di legittima previste dalla legge.

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