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Open Finance: oltre il settore bancario tradizionale!

La presenza di nuovi attori nell’erogazione di servizi finanziari, tecnologicamente avanzati, che incontrano il favore degli utenti, apre la strada ad un importante cambiamento che porta dall’Open Banking all’Open Finance. I due concetti sono tra loro intrinsecamente legati, ma con delle importanti differenze.

Il mondo finanziario sta cambiando ed i servizi offerti puntano a mettere al centro la persona, con le sue esigenze, attraverso modalità tecnologicamente avanzate. L’Open Finance è l’applicazione dell’Open Innovation al settore finanziario e assicurativo. La sua finalità è quella di innovare in maniera significativa il ventaglio di servizi finanziari sino a ora offerti in un’ottica di sempre maggiore personalizzazione.

Prima di tutto, che cosa è l’Open Finance?

Per capire però che cosa sia l’Open Finance, è necessario sapere che cosa si intende quando si parla di Open Banking. Esso è il principio secondo cui “le informazioni e le transazioni finanziarie devono poter essere fruite dai clienti liberamente senza i vincoli che esistevano in passato. Per definizione, si tratta dell’applicazione della teoria dell’Open Innovation al settore bancario e – per estensione – finanziario”.

L’Open Innovation indica un modo di gestire l’innovazione in netto contrasto con quella tradizionale dei laboratori di ricerca delle imprese, caratterizzata dalla segretezza delle scoperte (e senza dunque aperture).

L’Open Innovation è anche un atteggiamento mentale, un modo di concepire le attività di ricerca e sviluppo nell’era dell’informazione e della globalizzazione basato sull’apertura, come ci specifica Wikipedia. In base a questo approccio, le imprese, per creare più valore e competere meglio sul mercato, scelgono di aprirsi a idee, soluzioni, strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno.

L’Open Banking, è stato abilitato dalla direttiva PSD2 sui servizi di pagamento, e può esser inteso come un framework rispetto al quale i consumatori hanno il diritto di condividere il contenuto delle proprie informazioni bancarie con terze parti, che abilita nuovi modelli di business, i quali espandono la generazione e la distribuzione del valore superando value chain integrate verticalmente con ecosistemi esterni.

Abbiamo parlato di PSD2 e, credo che sia meglio approfondire questo argomento.

È una normativa, nata dal continuo utilizzo dei pagamenti digitali e, di conseguenza, dalla necessità di integrare la formulazione precedente normativa, la PSD1, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno. Il suo scopo è quello di rafforzare la tutela degli utenti dei servizi di pagamento, aumentare la trasparenza e la sicurezza, implementando efficienza e innovazione in questo ambito.

Il passaggio dall’Open Banking all’Open Finance è stato graduale.

L’Open Finance è l’Open Innovation applicata al settore finanziario e assicurativo, che ha l’obiettivo di catturare tutte le opportunità di business derivanti dal ricorso a risorse (idee, competenze, dati, ecc.) esterne all’azienda. Non si tratta di un semplice esercizio di definizione, perché esso indica l’evoluzione del mondo finanziario nell’approcciarsi e nel predisporsi all’innovazione in modo aperto e deciso.

Con il termine si intende un’apertura a 360° nel mondo dei servizi finanziari.

L’Open Finance non riguarda solo le banche, ma anche startup, BigTech, etc.

La PSD2 ha avuto il grande merito di aver spinto tutte le banche europee ad avviare l’apertura verso l’esterno. All’atto pratico, con questa normativa europea, le banche sono obbligate, dal regolatore, ad aprire le proprie Application Programming Interface (definite API – abbreviazione di interfaccia di programmazione delle applicazioni, ovvero un insieme di definizioni e protocolli per la creazione e l’integrazione di software applicativi) e condividere alcune informazioni su conti e pagamenti dei clienti, previo consenso di questi ultimi.

Come l’Open Banking, l’Open Finance dà ai consumatori e alle PMI il diritto di autorizzare i Third Parties Providers (i noti TPP) ad accedere ai loro dati e ad avviare transazioni finanziarie per loro conto. Ma, mentre l’Open Banking si applica solo ai pagamenti, l’Open Finance si applica a tutti – o alla maggior parte – dei conti di servizi finanziari, ad esempio risparmi, assicurazioni, mutui e investimenti.

Perché si arriva all’open finance?

Tre sono le motivazioni cardine:

1. l’innovazione deve essere un processo strategico pianificato per rendere più competitive le aziende nel lungo periodo;

2. l’innovazione non deve essere limitata ai soli servizi bancari di conto corrente e di pagamento, ma applicata a tutti i servizi finanziari, a partire da quelli di gestione dei patrimoni o di intermediazione finanziaria, che sono i più contigui, ma anche quelli più “innovativi” e non prettamente bancari come la strong authentication, i nuovi servizi assicurativi o tutto l’open commerce;

3. il processo innovativo deve coinvolgere tutti gli attori che gravitano intorno al mondo finanziario. L’Open Innovation non si fa solo con le startup, ma con i propri clienti (aziendali o consumer), con le università, gli incubatori, ecc.

Così come attori del mondo finanziario e assicurativo stanno rivolgendo la propria offerta a nuovi mercati, allo stesso modo l’offerta di servizi finanziari non è esclusiva di attori del settore finanziario.

L’Osservatorio Fintech & Insurtech, del Politecnico di Milano, ha mappato aziende di oltre 12 settori non finanziari (Agrifood, Oil&Gas, Tech Companies, Automotive, Utilities, Retail, Food Service, Transport, Telecommunication, Real Estate, Travel e Sport ed Entertainment) che hanno avviato in vari casi servizi finanziari non rivolti unicamente ai propri clienti.

Per concludere, l’Open Finance è il risultato di un nuovo approccio che scardina il vecchio modello verticale. Ti abbiamo incuriosito? Ne vuoi sapere di più? Il consulente finanziario è al tuo fianco per capire come queste innovazioni cambieranno il modo di comportarsi e di relazionarci con le parti terze. I cambiamenti tecnologici vanno sempre accolti con grande interesse, ma è necessario capire come trarne il meglio.

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